benvenuti

Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Macedonia: si è ucciso in cella il giornalista stupratore e serial killer

Ultimo Aggiornamento: 23/06/2008 12:39
23/06/2008 12:28

fu catturato perche' i suoi pezzi erano ricchi di dettagli che neanche la polizia sapeva
Macedonia: si è ucciso in cella il giornalista stupratore e serial killer
Vlado Tanevski si sarebbe soffocato in prigione: aveva ammazzato 3 donne per poi scrivere articoli sui delitti

SKOPJE (MACEDONIA) - Si è suicidato il giornalista macedone accusato di avere ucciso tre donne per poter poi scrivere degli articoli con assoluta ricchezza di particolari. Lo riferisce la tv privata A1 che cita un comunicato del ministero della giustizia macedone. Il suicidio è avvenuto nella cella dove Vlado Tanevski era rinchiuso. Sembra che per uccidersi si sia soffocato.

LA STORIA - Corrispondente dell'«Utrinski vesnik» da Kicevo, il serial killer si occupava di cronaca nera ed è stato tradito proprio dalla copertura di alcuni casi di omicidio, perchè riferiva dettagli di cui neanche la polizia disponeva e che hanno insospettito gli inquirenti. L'indagine, confortata dall'esame del Dna sui cadaveri, ha confermato che era lui l'assassino. Secondo gli inquirenti Tanevski ha ucciso una donna di 60 anni, il cui cadavere è stato trovato il mese scorso in una discarica di immondizia vicino a Kicevo, e altre due donne, ma era sospettato anche dell'omicidio di una quarta donna.

Post: 206
Post: 206
Registrato il: 29/05/2008
Registrato il: 29/05/2008
Città: PALERMO
Età: 37
Sesso: Maschile
23/06/2008 12:30

Emanuela Orlandi fu uccisa
e buttata in una betoniera"

ROMA - Emanuela Orlandi sarebbe stata uccisa. Il suo corpo, rinchiuso dentro un sacco, sarebbe stato gettato in una betoniera a Torvaianica. La rivelazione è della donna che ebbe una relazione con il boss della banda della Magliana, Enrico De Pedis, detto Renatino, e che è stata sentita nelle scorse settimane, alla presenza dei funzionari della squadra mobile, dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dai pm Andrea De Gasperis e Simona Maisto, titolari dell'inchiesta sulla scomparsa della ragazza.

La donna, pur ammettendo di aver fatto uso a lungo di droga e psicofarmaci, rivela circostanze quantomeno meritevoli di accertamenti: "Successe tutto a Torvajanica, andammo con Renato a pranzo da Pippo l'Abruzzese. Lì aveva un appuntamento con Sergio, l'autista, il quale portò due sacchi".

"Poi andammo in un cantiere, io restai in auto: buttarono i due sacchi dentro una betoniera. "Così facciamo scomparire tutte le prove" dissero.

La supertestimone parla anche quindi di un secondo corpo, sarebbe quello di Domenico Nicitra, figlio di uno storico esponente della Banda.

Ma le date non tornano. Di Emanuela Orlandi si persero le tracce il 22 giugno dell'83. Domenico Nicitra, il bambino di 11 anni, figlio di Salvatore, imputato al processo per i delitti commessi dalla banda della Magliana, scomparve il 21 giugno 1993 assieme allo zio Francesco, fratello del padre. E De Pedis in quell'epoca era già morto: venne ammazzato il 2 febbraio del '90.

(23 giugno 2008)

Post: 206
Post: 206
Registrato il: 29/05/2008
Registrato il: 29/05/2008
Città: PALERMO
Età: 37
Sesso: Maschile
23/06/2008 12:33

L'asilo degli orrori
Texas: bimbi costretti a esibirsi in porno show
Sono bastati cinque minuti ai giudici riuniti in camera di consiglio per decidere la sentenza: ergastolo. I condannati sono due uomini - un terzo è sotto giudizio, altri tre sono nel mirino degli investigatori - colpevoli di aver costretto per mesi quattro bambini ad esibirsi in spettacoli porno per una platea di persone adulte. Il terribile fatto è avvenuto a Mineola, un piccolo centro a un'ora di macchina da Dallas, in Texas. Il locale dove i bambini venivano prima drogati con dei potenti analgesici e poi obbligati ad esibirsi era un ex asilo, a pochi chilometri dal centro abitato.
Per mesi nessuno si è accorto di nulla - Nonostante le voci che circolavano in paese, secondo cui il locale era frquentato da scambisti, nessuno si era preoccupato di indagare e per mesi i sei aguzzini hanno potuto agire indisturbati. Una delle persone coinvolte è il genitore di tre delle piccole vittime, tre fratellini, che ora hanno 12, 10 e 7 anni. Con loro c’era anche la sorella di uno degli organizzatori, che oggi ha dieci anni.
Abusi fino al 2004 - L’orrore è finito nel 2004, quando il proprietario dell’edificio ha sfrattato gli organizzatori. Già perché prima di essere un teatro di orribili abusi, quello era un asilo vero. L’indagine è iniziata l’anno dopo. Tutto avveniva a pochi passi dalla redazione del quotidiano locale, il Mineola Monitor: anche nel giornale nessuno ha pensato di provare a vederci più chiaro.

Post: 206
Post: 206
Registrato il: 29/05/2008
Registrato il: 29/05/2008
Città: PALERMO
Età: 37
Sesso: Maschile
23/06/2008 12:35

Il tifone Fengshen devasta il Paese
Nelle Filippine è strage: si parla di mille morti
Filippine devastate dal tifone Fengshen (foto Ansa)
E' salito a almeno 1000 tra morti e dispersi e 63.000 sfollati il bilancio provvisorio del devastante passaggio del tifone Fengshen sulle Filippine. Ne hanno dato notizia la Croce Rossa e della protezione civile di Manila, senza contare le vittime dell'affondamento del traghetto Princess of Stars, colato a picco per il cattivo tempo sabato notte 300 chilometri a sud della capitale, con 747 persone a bordo. Fra passeggeri e membri dell'equipaggio, si apprende, 32 sarebbero state tratte in salvo.
I morti nella terraferma - La Croce Rossa ha fornito intanto i primi dati per quanto riguarda le vittime sulla terraferma: 229 morti e decine di dispersi per inondazioni e frane in tutto il paese. La provincia più colpita è quella di Iloilo, dove il tifone si è abbattuto con particolare violenza ieri. I morti sono, in questa sona, un centinaio. Molti villaggi sono stati completamente sommersi dai fiumi in piena. In alcune aree mancano cibo e acqua potabile. Oggi il tifone ha deviato il suo cammino e ha raggiunto Manila, sulla quale si sono abbattute piogge torrenziali

Il traghetto è il Princess of Stars - E' affondato a tre chilometri dalle coste dell'isola di Sibuyan. A bordo, secondo le ultime informazioni, c'erano 626 passeggeri e 121 membri dell'equipaggio. Fino ad ora sono stati trovati solo i corpi di due donne, ma come hanno detto fonti del comune di San Fernando, cittadina al largo della quale la nave si è rovesciata, ancora i soccorsi non sono giunti sul luogo del disastro.
Difficili i soccorsi - Le vedette della guardia costiera sono partite infatti da località molto lontane, mentre nella zona non sono disponibili imbarcazioni in grado di reggere il mare molto agitato. Una fonte militare della regione ha dichiarato che, prima che si interrompessero tutte le comunicazioni con la Princess of Stars, era stato comunicato che erano in corso le operazioni per trasferire i passeggeri su un'altra nave. Ha ammesso però di non sapere se tali operazioni abbiano avuto successo e di quale nave si tratti. La compagnia armatrice, la Sulpicio, ha solo fatto sapere che il traghetto era partito dalla città di Cebu ed era diretto a Manila. [SM=g7034]

Post: 206
Post: 206
Registrato il: 29/05/2008
Registrato il: 29/05/2008
Città: PALERMO
Età: 37
Sesso: Maschile
23/06/2008 12:39

GIULIETTA E ROMEO
Giovani tentano il doppio suicidio:
lui non è più in pericolo di vita

I due 24enni ritrovati in un appartamento della Roma bene. Per lei non c'è stato nulla da fare, lui è al Policlinico Gemelli. Lasciano un biglietto: "Addio, lasciateci insieme"
Dimensione testo
Home Cronaca
prec succ

coltello Roma, 23 giugno 2008 - Nicolò Distefano, il ragazzo trovato in una pozza di sangue nell'appartamento di via Acqua Paola a Roma insieme a Loredana Benincasa (che invece è morta quasi immediatamente dopo il fatto), è ricoverato al Policlinico Gemelli in prognosi riservata ma non è in pericolo di vita.
Lo si apprende da fonti ospedaliere.

Le stesse fonti fanno sapere che la madre del giovane ha accusato un malore ed è stata ricoverata nello stesso ospedale.





di Gaetano Basilici

VOLEVANO morire insieme, come Giulietta e Romeo. Per farlo, hanno scelto un modo atroce: tagliarsi la gola e le vene dei polsi. «Addio, lasciateci insieme», si legge nel foglietto di carta trovato sul comodino accanto al letto sul quale Nicolò Di Stefano e Loredana Benincasa, entrambi di 24 anni, si sono stesi per porre fine alle loro giovani vite. Volevano morire insieme, ma non ci sono riusciti. A lei, di origini pugliesi, i profondi squarci ai polsi e alla gola non hanno lasciato scampo; lui, ferito al collo, è in gravi condizioni al Policlinico Gemelli dove ha avuto anche un arresto cardiaco.

E’ stato operato, ora è nel reparto di Rianimazione, in prognosi riservata, ma non appare in pericolo di vita. Doppio suicidio: è questa la pista seguita dagli investigatori della Squadra Mobile, ma non si escludono altre possibilità.



LA TRAGEDIA, che ha sconvolto e commosso tutta Roma, è stata scoperta verso le 13 di ieri quando il padre di Nicolò, che abita al primo piano di una villetta bifamiliare in via dell’Acqua Paola 6, al quartiere Trionfale, vedendo che le tapparelle delle finestre dell’appartamento al piano terra, dove il figlio viveva con la fidanzata, erano abbassate è sceso per verificare come mai i due ragazzi stessero ancora dormendo.


L’uomo, titolare di un’agenzia immobiliare e proprietario della villetta, ha aperto la porta dell’abitazione dei ragazzi. Entrato in camera da letto, ha fatto l’agghiacciante ritrovamento. Nicolò e Loredana giacevano sul letto; il materasso, i cuscini, le lenzuola erano intrisi di sangue. Per lei non c’era più niente da fare, a causa soprattutto delle profonde ferite al collo. Lui, invece, respirava ancora. Sul comodino, un biglietto firmato da entrambi con su scritto: «Speriamo di non avervi deluso, siamo stanchi, perdonateci. Addio, lasciateci insieme».



SUL LETTO, due taglierini e un rasoio da barbiere con le lame rosse di sangue: le armi con cui la coppia aveva deciso di uccidersi. Sconvolto, il padre di Nicolò ha telefonato al 113 e al 118. Sono scattati i soccorsi, mentre arrivavano anche i genitori e la sorella della ragazza. «E’ un dramma familiare. Stiamo ricostruendo quello che è accaduto», ha affermato ieri sera il vice questore aggiunto Francesca Monaldi della Squadra mobile di Roma, diretta di Vittorio Rizzi.



PER LA funzionaria di polizia «il biglietto trovato vicino al letto denota, senza dubbio, la presenza di problemi familiari; al momento non conosciamo la situazione della famiglia né conosciamo quella dei ragazzi, comunque in queste ore lavoreremo per ricostruire l’intera vicenda».



LA SQUADRA mobile non esclude alcuna ipotesi, il ragazzo non risulterebbe indagato per omicidio, ed è al lavoro anche per scoprire se, al momento del dramma, i due giovani fossero davvero soli in casa. «Nicolò e Loredana erano una coppia tranquilla, affiatata. Stavano insieme da due anni», ha raccontato il titolare di un ristorante vicino al luogo della tragedia.

Post: 206
Post: 206
Registrato il: 29/05/2008
Registrato il: 29/05/2008
Città: PALERMO
Età: 37
Sesso: Maschile
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:56. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
msn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus livemsn plus live